The One I Love appartiene a quel simpatico gruppo di film particolari, abbastanza originali e dei quali è un po’ un peccato parlare in qualsiasi maniera. Perché? Perché di fondo una buona fetta del suo fascino sta nel guardarselo senza saperne assolutamente nulla, se non magari i nomi degli attori coinvolti e il fatto che merita per davvero. Lo sa bene chi al film ha lavorato e si è trovato alle prese con l’imbarazzo di una campagna promozionale in cui non voleva e non poteva raccontare dettagli di alcun tipo sulla trama, gli spunti, i temi, men che meno i colpi di scena, anche se non è certo un racconto tutto incentrato su chissà quale clamorosa rivelazione finale. Quindi, insomma, vale sempre il solito discorso: io vado avanti a chiacchierarne e, in linea di massima, cerco di non svelare molto, ma il consiglio, per chi dovesse essere capitato qui senza averlo ancora visto, è di fermarsi, recuperarlo e solo a quel punto, eventualmente, tornare a leggermi.