Un nome, una leggenda. Tazio Nuvolari è stato il più grande pilota automobilistico del ‘900, per il suo coraggioso modo di guidare, per le tantissime vittorie e per le decine di gravissimi incidenti da cui si è miracolosamente salvato. La sua vita è stata una continua sfida con la morte. Ma è con la 1000 miglia del 1948 che Tazio diventa il mito degli italiani. Oltre cinquantenne, conduce la gara in testa fino a pochi chilometri dal traguardo, tradito dalla sua Ferrari 166 SC che lo abbandona definitivamente dopo aver perso il cofano del motore a Gualdo Tadino. E proprio da questo prezioso oggetto recuperato a suo tempo da un bambino, e nascosto per anni nel casolare di quel che è diventato il nonno Mario, che inizia la storia. Nel viaggio verso Mantova per riportare il cofano nella città dove il campione è vissuto fino alla sua morte, Mario racconta a suo nipote la grande storia di Tazio Nuvolari: oltre alle eroiche corse, il grande amore con Carolina, i suoi amici/rivali come Achille Varzi, a sua volta coinvolto in una storia d’amore e morte con la bionda tedesca Ilse Hubitsch, il suo rapporto con Enzo Ferrari, l’amante segreta, l’incontro con Padre Pio e gli ultimi anni solitari, segnati dalla malattia.