“Abe” è un ragazzino dodicenne metà israeliano e metà palestinese di Brooklyn guidato dalla sua passione per il cibo, che non ha mai cenato senza una lotta di famiglia. Abe fugge da uno stupido campo estivo di cucina ed è guidato dallo chef afro-brasiliano “Chico”, specializzato nel servire cibi fusi in occasione di fiere gastronomiche pop-up. Un lato della famiglia preferisce chiamarlo “Avraham” (in ebraico), l’altro lato “Ibrahim” (in arabo), mentre i suoi genitori atei agnostici lo chiamano “Abraham”, in inglese. Ma preferisce Abe, solo Abe.