Libano e gli altri, in galera al gran completo, si chiedono chi possa averli traditi. La risposta è semplice: dietro alla mossa dello spregiudicato Scialoja ci può essere un solo uomo. Il Terribile. In attesa di regolare i conti con lui, la Banda ha l’occasione per ribadire all’interno del carcere chi sia ora a comandare a Roma. Quando Libano ha la meglio su un potente boss della ‘Ndrangheta che pretende di comandare la Banda, l’intera Roma criminale si inchina al nuovo re. Subito dopo, improvvisa, arriva la scarcerazione per l’intera Banda: le accuse sono cadute. A far sparire le prove della loro colpevolezza nel rapimento sono stati due uomini dei Servizi agli ordini del Vecchio. Scialoja, pur amareggiato per non essere riuscito ad incastrare Libano e i suoi, si rifiuta di costringere Patrizia a testimoniare.