Un breve flashback rivela che, in realtà, la vera principessa Kokachin si era suicidata il giorno in cui la sua tribù era stata sconfitta dall’esercito di Kublai, e che colei che ora si spaccia come tale è in realtà Nergui, una delle sue ancelle, sostituitasi a lei per poter sperare in una nuova vita. Nel presente, a Khanbalik ci si prepara a festeggiare il Tsagaan Sar, il capodanno mongolo, e da tutto l’impero arrivano alla capitale i principali uomini di fiducia di Kublai, tra cui Khutulun. Marco, dopo aver detto addio al padre e allo zio, cacciati dall’impero e privati delle proprie insegne protettive, parla a Khokachin, convincendola a fidarsi di lui, mentre di contro Byamba, a causa della promessa di silenzio fatta al Khan, rifiuta di rivelare a Jingim quanto appreso riguardo all’attentato a Kublai. Per cercare di dare un nome al mandante dell’omicidio, Marco e Byamba si recano dalla vedova di Sanga, dalla quale apprendono che l’esattore era stato effettivamente mandato a Khochkar, e Byamba trova anche le prove di un suo contatto con gli hashashin, ma la mente dietro all’intera faccenda continua a rimanere ignota. I sospetti dei due a questo punto si concentrano sul ministro Ahmed e sul viceré Yusuf, ma entrambi, seppur provocati e stuzzicati, ostentano sicurezza, e data l’assenza di prove concrete viene deciso di prendere tempo, nella speranza che il mandante, avendo capito che il suo piano è fallito, tenti di colpire di nuovo. Concluso il proprio dovere, e fatto rapporto al Khan, Marco incontra Tulga, lo stalliere amico, nonché segretamente fidanzato, di Kokachin, tentando senza successo di metterlo in guardia dal gioco pericoloso in cui lui e la sua compagna sono invischiati, mentre nel contempo Byamba confida a Khutulun la sua frustrazione circa il difficile rapporto sia con il padre che con il fratellastro Jingim. Nel mentre, a Xiangyang, dove l’incoronazione del nuovo imperatore Gong Di è ormai imminente, l’imperatrice decide infine di liberarsi di Jia Sidao, esautorandolo dalla carica di Cancelliere per sostituirlo con l’erudito Fang Zhen, annunciando inoltre che quanto prima verranno fatti nuovi tentativi per raggiungere un accordo di pace con i mongoli. Prima di venire esautorato, però, Jia Sidao invia una messaggera alla sorella ordinandole di uccidere la consorte di Kublai, l’Imperatrice Chabi, avvisandola inoltre che in caso di fallimento Ling sarà uccisa. Mei Lin, dapprima, tenta di servirsi del veleno, ma il suo tentativo finisce per uccidere involontariamente una concubina del khan; quindi la donna, ormai disperata, tenta di eseguire l’ordine nel bel mezzo dei festeggiamenti per il Tsagaan Sar, ma pur riuscendo ad uccidere un gran numero di soldati viene infine ferita gravemente dalla stessa Chabi.