Bones e Booth si recano a Los Angeles, dove una prostituta è stata fatta a pezzi vicino all’aeroporto. Il caso diviene più difficile del previsto, in quanto Angela, ricevute le prove analizzate sul luogo, non riesce a tracciare un profilo fisico al viso del corpo: diverse operazioni radicali di chirurgia plastica hanno compromesso la possibilità di ottenere il suo aspetto naturale. Booth indirizza i suoi sospetti su un noto chirurgo plastico che aveva denunciato la scomparsa delle protesi mammarie ritrovate al cadavere, ma più tardi dovrà ricredersi, colpito dalle parole di un’altra squillo lavorante per la stessa società escort. Sulle piste di un nuovo chirurgo, Bones trova l’arma del delitto: si tratta di un arnese brevettato apposta per un certo tipo di operazioni vietate dal codice deontologico, ma ben presto il delitto si scoprirà essere opera di una collega della vittima, grazie alle parole del chirurgo indagato che avendo conosciuto la escort, ne descrive l’animo tormentato. La ragazza viene avvicinata da Booth come fosse un normale cliente, ma dopo averle esaminato le unghie, una era stata trovata sul corpo della vittima, la fa arrestare; ora le spoglie della donna possono essere restituite alla famiglia.