La squadra di Coulson si reca a Greenwich per ripulire i danni provocati dalla convergenza dei Nove Mondi e dall’invasione degli Elfi Oscuri. Nel frattempo i membri di un culto pagano norreno rinvengono uno dei tre frammenti di un artefatto asgardiano chiamato “Bastone del Berserker”, capace di far leva sulla rabbia repressa nel fondo dell’animo di chi lo tocca conferendogli la forza di venti uomini. Per mettere fine al panico scatenato nelle strade dal gruppo di fanatici, la squadra si reca a Siviglia e contatta il professor Elliot Randolph, esperto di mitologia nordica che li indirizza verso l’ubicazione del secondo frammento. Giunti sul luogo tuttavia, il professore tenta di fuggire col manufatto finendo per farselo sottrarre dal capo del culto pagano, inoltre Ward vi entra incidentalmente a contatto riportando alla memoria il suo primo ricordo di odio profondo: quando suo fratello maggiore gettò loro fratello minore in fondo a un pozzo per “renderlo forte” lasciandocelo per ore. L’uomo diviene aggressivo, irritabile e perde la fiducia in se stesso, ma non quella di Coulson, che lo ritiene ancora in grado di svolgere il suo lavoro. Nel frattempo il professor Randolph rivela di essere il berserker asgardiano che, innamoratosi della vita sulla Terra, decise di rimanervi dopo la vittoria contro gli eserciti di Jotunheim spezzando la sua arma in tre parti e sparpagliandole per evitare finissero in mani sbagliate, cosa a cui tenta di porre rimedio rivelando alla squadra la posizione dell’ultimo frammento. Malauguratamente sono anticipati dai pagani con cui Ward e May ingaggiano battaglia e riescono a trionfare scendendo a patti col proprio dolore di modo da gestire il potere del bastone. Successivamente Coulson promette di mantenere il segreto di Randolph suggerendogli di trasferirsi a Portland. Gli agenti si fermano in un hotel per la notte e Skye propone a Ward di seguirla in camera sua per confidarsi dei suoi traumi, l’uomo però rifiuta l’invito e passa invece la notte con May.